"Preghiere nel vento", esposizione Chiesa Santa Maria dei battuti (CIVIDALE DEL FRIULI) - Ringraziamenti:
Riceviamo e, con gioia, pubblichiamo la lettera del consigliere dell'Associazione Italia-Tibet
Si è conclusa con grande successo di visitatori (quasi 2000 presenze in tre settimane) la mostra fotografica di Miriana Bonazza tenutasi presso la chiesa dei Battuti a Cividale del Friuli dal 3 al 18 ottobre 2015.
Il notevole riscontro di visitatori ha chiaramente significato che il pubblico è stato fortemente attirato e colpito in maniera sensibile dalla tematica delle foto e dall’originale allestimento ideato dal curatore Enea Chersicola.
Tibet, Nepal e Bhutan visti con gli occhi di una fotografa che ne ha saputo cogliere gli elementi più distintivi, più fortemente rappresentativi e mai banali.
Soprattutto la sezione dedicata al Tibet ha colpito maggiormente i visitatori facendoli riflettere su quali contraddizioni coesistano in questo vastissimo altipiano. L’intensa spiritualità incontrata nei templi più piccoli e appartati, l’estrema forza della natura che determina il ritmo della vita dei tibetani, la brutale repressione che la Cina sta portando avanti oramai da più di sessant’anni ed il popolo tibetano che cerca di conservare la propria cultura millenaria nonostante tutto. Molti i visitatori che, ammirando accuratamente le fotografie, si sono lasciati coinvolgere dalle emozioni che ne scaturivano. Abbiamo riscontrato un pubblico molto sensibile ed attento a queste tematiche, non facili da comprendere e che spesso vengono eclissate da un immagine del Tibet in cui predomina, su tutto, la religione buddhista. Il nostro obiettivo quindi, quello di avvicinare il pubblico al Tibet e alle sue problematiche fondamentali è stato raggiunto e ci riempie d’orgoglio l’essere riusciti, almeno in parte - almeno un poco - a squarciare quel velo di omertà che tutti i governi calano sul Paese delle Nevi, facendo finta di non vedere le palesi violazioni di diritti umani che colà avvengono, anteponendo i propri interessi economici a quelli di ogni tibetano.
La proiezione del filmato che Miriana ha realizzato durante il suo viaggio e l’incontro da me condotto riguardo alla storia antica e alla situazione attuale in Tibet, sono sicuramente serviti ad aiutare tutte quelle persone che, desiderose di comprendere, volevano aprire gli occhi e conoscere la verità.
Un doveroso ringraziamento quindi va a tutte le persone che a vario titolo hanno contribuito alla perfetta riuscita della mostra e che ci hanno accompagnato durante questo emozionante percorso a cominciare da Enea Chersicola, curatore della mostra e all’Associazione Culturale il Sestante per il supporto, al centro Buddista Cian Ciub Ciö Ling di Polava ed in particolare a Vincenzo Menotti, infaticabile ed onnipresente e a tutti i soci del Centro che ci hanno dato una mano, a Lama Lobsang Dondhen per averci onorato della sua presenza durante l’ultimo giorno dell’esposizione, a Paolo Brescacin che con le sue campane ci ha deliziato durante tutti i week-end della mostra ed ultima, ma non meno importante, Miriana; a lei devo un grazie particolare per averci coinvolto in questo bellissimo progetto e per aver creduto in me. Il mio personale ringraziamento va anche a tutti i numerosissimi visitatori che, al di là di ogni aspettativa, hanno osservato con cura le immagini esposte e dai quali abbiamo ricevuto moltissimi apprezzamenti ed incoraggiamenti. I fondi che, grazie al loro contributo sono stati raccolti, sono stati interamente devoluti a Tara Dewa Onlus per i terremotati del Nepal nella zona del Langtang; in particolar modo il ricavato andrà interamente a sostenere la costruzione di una strada carrozzabile che metterà in comunicazione Langtang village con i gli abitati più a sud in modo da potervi trasportare il materiale atto alla ricostruzione del villaggio spazzato via da una frana lo scorso aprile.
Un grazie mille a tutti quanti. Thouk djet chè!
Alessandro Groppo Conte
Consigliere Associazione Italia-Tibet
Il notevole riscontro di visitatori ha chiaramente significato che il pubblico è stato fortemente attirato e colpito in maniera sensibile dalla tematica delle foto e dall’originale allestimento ideato dal curatore Enea Chersicola.
Tibet, Nepal e Bhutan visti con gli occhi di una fotografa che ne ha saputo cogliere gli elementi più distintivi, più fortemente rappresentativi e mai banali.
Soprattutto la sezione dedicata al Tibet ha colpito maggiormente i visitatori facendoli riflettere su quali contraddizioni coesistano in questo vastissimo altipiano. L’intensa spiritualità incontrata nei templi più piccoli e appartati, l’estrema forza della natura che determina il ritmo della vita dei tibetani, la brutale repressione che la Cina sta portando avanti oramai da più di sessant’anni ed il popolo tibetano che cerca di conservare la propria cultura millenaria nonostante tutto. Molti i visitatori che, ammirando accuratamente le fotografie, si sono lasciati coinvolgere dalle emozioni che ne scaturivano. Abbiamo riscontrato un pubblico molto sensibile ed attento a queste tematiche, non facili da comprendere e che spesso vengono eclissate da un immagine del Tibet in cui predomina, su tutto, la religione buddhista. Il nostro obiettivo quindi, quello di avvicinare il pubblico al Tibet e alle sue problematiche fondamentali è stato raggiunto e ci riempie d’orgoglio l’essere riusciti, almeno in parte - almeno un poco - a squarciare quel velo di omertà che tutti i governi calano sul Paese delle Nevi, facendo finta di non vedere le palesi violazioni di diritti umani che colà avvengono, anteponendo i propri interessi economici a quelli di ogni tibetano.
La proiezione del filmato che Miriana ha realizzato durante il suo viaggio e l’incontro da me condotto riguardo alla storia antica e alla situazione attuale in Tibet, sono sicuramente serviti ad aiutare tutte quelle persone che, desiderose di comprendere, volevano aprire gli occhi e conoscere la verità.
Un doveroso ringraziamento quindi va a tutte le persone che a vario titolo hanno contribuito alla perfetta riuscita della mostra e che ci hanno accompagnato durante questo emozionante percorso a cominciare da Enea Chersicola, curatore della mostra e all’Associazione Culturale il Sestante per il supporto, al centro Buddista Cian Ciub Ciö Ling di Polava ed in particolare a Vincenzo Menotti, infaticabile ed onnipresente e a tutti i soci del Centro che ci hanno dato una mano, a Lama Lobsang Dondhen per averci onorato della sua presenza durante l’ultimo giorno dell’esposizione, a Paolo Brescacin che con le sue campane ci ha deliziato durante tutti i week-end della mostra ed ultima, ma non meno importante, Miriana; a lei devo un grazie particolare per averci coinvolto in questo bellissimo progetto e per aver creduto in me. Il mio personale ringraziamento va anche a tutti i numerosissimi visitatori che, al di là di ogni aspettativa, hanno osservato con cura le immagini esposte e dai quali abbiamo ricevuto moltissimi apprezzamenti ed incoraggiamenti. I fondi che, grazie al loro contributo sono stati raccolti, sono stati interamente devoluti a Tara Dewa Onlus per i terremotati del Nepal nella zona del Langtang; in particolar modo il ricavato andrà interamente a sostenere la costruzione di una strada carrozzabile che metterà in comunicazione Langtang village con i gli abitati più a sud in modo da potervi trasportare il materiale atto alla ricostruzione del villaggio spazzato via da una frana lo scorso aprile.
Un grazie mille a tutti quanti. Thouk djet chè!
Alessandro Groppo Conte
Consigliere Associazione Italia-Tibet